Piccolo riassunto dei nostri vaneggiamenti inerenti il nucleare in giappone:
Partiremo dall'incidente al reattore 1 di Fukushima, continueremo con le attuali conseguenze economiche e arriveremo alle notizie fresche: finisce la decennale proibizione di vendita di armi in Giappone, e continuano i colloqui per vendere tecnologia nucleare in india.
Alle 15:46 (ora giapponese) dell'11 marzo 2011, il terremoto del Tohoku ha cominciato un evento storico che non si arresterà per moltissimi anni: il disastro nucleare di Fukushima. Il paese del sol levante, degno membro degli stati nel cerchio di fuoco, con 59 centrali nucleari nel territorio nazionale, viene colpito da un terremoto e dal successivo tsunami.
La situazione oggi è più o meno questa: i reattori accesi ad ottobre erano 11 e a giugno l'80% della popolazione era contraria al nucleare.
Per molte persone (e alcune nazioni) il disastro ha portato a passi indietro nell'uso della tecnologia, per altri invece il numero bassissimo di vittime e le conseguenze economiche sono state prova del fatto che il nucleare ha passato la più dura delle prove ed è da considerare sempre più maturo.
La Tepco intanto continua a chiedere soldi allo stato per compensare le vittime del nucleare (sono minori i morti rispetto le altre fonti energetiche, ma i danni che permangono sono altissimi). Si parla di nazionalizzazione, sicuramente esternalizzare i costi del nucleare a chi paga le tasse abbassa sicuramente il già difficile conto dell'EROEI.
Oramai è stato appurato che nei costi del nucleare giapponese non erano inclusi i sistemi di sicurezza sufficienti a prevenire o attenuare i danni causati dal terremoto (non è stata infatti l'onda anomala a causare il primo e fatale guasto nel reattore uno, bensì la scossa di terremoto, entro i limiti progettuali teoricamente garantiti), né era compresa l'organizzazione necessaria a coordinare le squadre speciali né la stessa Tepco col governo.
Il nucleare comunque rimane sempre redditizio per quanto riguarda la compravendita di armi e altre tecnologie ad esso associate.
E' infatti notizia di questi giorni la rimozione di un divieto presente ininterrottamente da quando la nazione è uscita dalla seconda guerra mondiale: per la prima volta il Giappone potrà esportare armi.
Una notizia splendida se consideriamo che proprio oggi il primo ministro giapponese ha confermato l'avanzamento dei negoziati per la vendita di tecnologia nucleare verso l'india:
L'unico paese nella storia del mondo che ha subito due esplosioni nucleari stà vendendo tecnologie atomiche ad uno dei pochi che non ha sottoscritto il trattato di non proliferazione delle armi atomiche.
Buon inizio 2012 a tutti!
Fonti
![]() |
Letteralmente: "Giappone, perchè vendi testate nucleari all'india" |
Alle 15:46 (ora giapponese) dell'11 marzo 2011, il terremoto del Tohoku ha cominciato un evento storico che non si arresterà per moltissimi anni: il disastro nucleare di Fukushima. Il paese del sol levante, degno membro degli stati nel cerchio di fuoco, con 59 centrali nucleari nel territorio nazionale, viene colpito da un terremoto e dal successivo tsunami.
La situazione oggi è più o meno questa: i reattori accesi ad ottobre erano 11 e a giugno l'80% della popolazione era contraria al nucleare.
Per molte persone (e alcune nazioni) il disastro ha portato a passi indietro nell'uso della tecnologia, per altri invece il numero bassissimo di vittime e le conseguenze economiche sono state prova del fatto che il nucleare ha passato la più dura delle prove ed è da considerare sempre più maturo.
La Tepco intanto continua a chiedere soldi allo stato per compensare le vittime del nucleare (sono minori i morti rispetto le altre fonti energetiche, ma i danni che permangono sono altissimi). Si parla di nazionalizzazione, sicuramente esternalizzare i costi del nucleare a chi paga le tasse abbassa sicuramente il già difficile conto dell'EROEI.
Oramai è stato appurato che nei costi del nucleare giapponese non erano inclusi i sistemi di sicurezza sufficienti a prevenire o attenuare i danni causati dal terremoto (non è stata infatti l'onda anomala a causare il primo e fatale guasto nel reattore uno, bensì la scossa di terremoto, entro i limiti progettuali teoricamente garantiti), né era compresa l'organizzazione necessaria a coordinare le squadre speciali né la stessa Tepco col governo.
Il nucleare comunque rimane sempre redditizio per quanto riguarda la compravendita di armi e altre tecnologie ad esso associate.
E' infatti notizia di questi giorni la rimozione di un divieto presente ininterrottamente da quando la nazione è uscita dalla seconda guerra mondiale: per la prima volta il Giappone potrà esportare armi.
Una notizia splendida se consideriamo che proprio oggi il primo ministro giapponese ha confermato l'avanzamento dei negoziati per la vendita di tecnologia nucleare verso l'india:
L'unico paese nella storia del mondo che ha subito due esplosioni nucleari stà vendendo tecnologie atomiche ad uno dei pochi che non ha sottoscritto il trattato di non proliferazione delle armi atomiche.
Buon inizio 2012 a tutti!
Fonti
- Articolo della BBC (inglese)
- Il grande Pio D'Emilia alla conferenza di ferrara 2011
- Due articoli del Guardian (in inglese, 1 e 2)
- Lista delle mappe delle zone radioattive (inglese)
- Articoli della jiji press (inglese)
- La fallibile ma meravigliosa wikipedia
E per chi si fosse perso le puntate precedenti:
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