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Please Only Food

Mi presento: sono una "malata" di cibo.
  • Forma
  • Colore
  • Fragranza
  • Aspetto
  • Consistenza
  • Rimembranza
Sono questi attributi che affascinano e condizionano il mio essere sino a confondere lavoro con vita e vita con lavoro. Questa fusione imperfetta, confine di una passione illimitata, mi permette di perdermi ogni giorno in dettagli a prima vista insignificanti!
Il nickname con il quale da oggi in poi mi conoscerete sarà P.O.F. ovvero PLEASE ONLY FOOD, e accompagnerò i post di ispido nel blog che state leggendo.
Please Only Food
Please Only Food


Dopo il salto qualcosa su di me...
The Beginning
Tutto ciò è cominciato grazie ai manicaretti della nonna, nonché alla sua paziente capacità di ingozzare me e i miei fratelli come se fossimo maialini di cinta senese poco prima del macello.
Una tradizione già presente nel 1338, noi siamo quel maialino nero con la striscia bianca.
E' così infatti che siamo cresciuti con la foga per i cibo e la voglia di assaggiare tutto. Col tempo ho imparato che per arrivare al "succo del discorso" era necessario aiutare la nonna nel preparare i dolci e a seguirla durante le preparazioni casalinghe.

Arrivata l'età per le scuole superiori non ho potuto che scegliere l'istituto alberghiero per avere letteralmente le "mani in pasta": tra palline di pasta sfoglia lanciate ai compagni durante le prove pratiche, calici di vino gettati nello stomaco piuttosto che nel lavandino, visite in aziende agroalimentari e tanto tanto casino, è stato facile finire le superiori.
Nel frattempo, cominciando a lavorare, ho capito che cucinare non faceva per me: preferivo i rapporto con il cliente. Cosi ho spostato le mie attenzioni nel servizio di sala, appassionandomi a birra e vino, stili di servizio, cortesia, gestualità, sguardi e attenzioni; cose che al giorno d'oggi fanno la differenza in un locale.

Food Wars Episode IV: A New Hope
Però sentivo che non mi bastava ancora, volevo di più! Grazie all'aiuto della famiglia, un paio di litrozzi di birra al pub e un metro di pizza, ho deciso di iscrivermi al corso triennale di laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione a Padova.
nuovo logo università di Padova
Universa Universis Patavina Libertas
Questo corso mi ha aperto gli occhi al mondo: mi ha dato informazioni generali in ambito di chimica, biologia, microbiologia, alimenti di origine animale e vegetale, economia, diritto, storia, sociologia, semiotica, tecnologie ristorative, impiantistica che mi hanno permesso di vedere ogni singolo prodotto come il risultato di una fatica collettiva.

Ho imparato che un calice di vino non è solo come etichetta o colore ma anche sudore del bracciante che raccoglie il grappolo d'uva maturato al punto giusto con mani morbide per non innescare fermentazioni anomale rompendo la buccia. Un formaggio non è solo il prodotto del processo di lavorazione, ma è sopratutto quella fantasmagoria di uomini che rendono ogni forma una storia a se stante. Ogni prodotto è anche un servizio, un servizio che nel campo dell'alimentazione troppo spesso diamo per scontato.

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Il vino non è solo il prodotto dell'uva
Ma la formazione non è solamente scolastica: devo ringraziare tutte le persone amanti del cibo, ed esperte del settore, che hanno contribuito ad incrementare le mie conoscenze, devo ringraziare tutti quelli che hanno posto una domanda in grado di scatenare la mia curiosità fino a spingermi a cercare la risposta, un ringraziamento ad ogni calice di vino condiviso, ogni pezzetto di formaggio portato da chissà dove per assaggiarlo in compagnia.

Potrei citare mille milioni di momenti cosi vissuti grazie a tutte le persone che hanno condiviso e condividono con me anche una semplice parola, discorso o preferenza.

Per cui eccomi qui... a condividere ancora una volta con sconosciuti che hanno sanno sempre qualcosa in più; e poi non so voi, ma io ho già la gola arsa...

Go na gran sen de conossensa!!! daghene de Prosecco!!

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