Con questo titolo, omaggio al simbolo dei ridoppiaggi italiani Star Whores, cominciamo il post di oggi!
I temi di oggi? Un brevissimo punto sulle recenti e pitocche richieste di questi simpaticoni.
< voce type="trailer" mode="on" >
Una nuova minaccia si affaccia nella prosperosa Italia dell'anno 2011.
Il malvagio impero SIAE ancora una volta aggredisce i deboli.
L'Internet si ritrova dinnanzi questo formidabile nemico!
Riusciranno i nostri eroi...
< /voce >
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Simbolo dei ridoppiaggi italiani, inserito pure nella guida ufficiale di Star Wars |
I fatti (succinti e tendenziosi)
Chiunque abbia una sala d'aspetto, un negozio, un baracchino, se fa ascoltare in pubblico qualunque tipo di musica, a meno che non sia TUTTA musica composta (o elaborata) da autori (o elaboratori) morti da almeno 70 anni, deve pagare la SIAE. Questa si occuperà di redistribuire i proventi agli autori (solitamente per un ammontare inferiore al costo d'iscrizione alla stessa).
A questo punto è già possibile ridere, se si pensa a tutte le implicazioni del caso.
Ora aggiungete che su ogni mezzo di registrazione la nostra fida collazionatrice di soldi mette un balzello preventivo (chiamato Equo compenso) su qualunque cosa possa registrare o riprodurre. trattandoci tutti equamente da ladri per finanziare i deboli produttori discografici intaccati dalla pirateria (cacca) e dalle copie private (bene).
Il 26 ottobre 2011 si scopre che dopo aver lurkato il web per un pò di tempo, quei buontemponi della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) han deciso, assieme agli amici dell'ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) e dell'AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo), che DA SEMPRE le leggi italiane prevedono che chiunque voglia ascoltare nella propria cameretta la musica presente nel trailer di un film, lo possa fare solo da siti, blog, aggregatori, giornali che pagano almeno 1800€ all'anno la SIAE.
Ve lo avevo detto che erano simpatici!
Risvolti
Sul mio blog posso mettere video embedded da youtube o tube8?
Se ci sono musiche coperte da diritto d'autore e la SIAE ti manda l'incursore no, a meno che non paghi 1800€ (milleottocento euro) all'anno per difendere i diritti di persone sicuramente fighissime.
Avvertenze
Fonti
Chiunque abbia una sala d'aspetto, un negozio, un baracchino, se fa ascoltare in pubblico qualunque tipo di musica, a meno che non sia TUTTA musica composta (o elaborata) da autori (o elaboratori) morti da almeno 70 anni, deve pagare la SIAE. Questa si occuperà di redistribuire i proventi agli autori (solitamente per un ammontare inferiore al costo d'iscrizione alla stessa).
A questo punto è già possibile ridere, se si pensa a tutte le implicazioni del caso.
Ora aggiungete che su ogni mezzo di registrazione la nostra fida collazionatrice di soldi mette un balzello preventivo (chiamato Equo compenso) su qualunque cosa possa registrare o riprodurre. trattandoci tutti equamente da ladri per finanziare i deboli produttori discografici intaccati dalla pirateria (cacca) e dalle copie private (bene).
Il 26 ottobre 2011 si scopre che dopo aver lurkato il web per un pò di tempo, quei buontemponi della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) han deciso, assieme agli amici dell'ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) e dell'AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo), che DA SEMPRE le leggi italiane prevedono che chiunque voglia ascoltare nella propria cameretta la musica presente nel trailer di un film, lo possa fare solo da siti, blog, aggregatori, giornali che pagano almeno 1800€ all'anno la SIAE.
Ve lo avevo detto che erano simpatici!
Risvolti
Sul mio blog posso mettere video embedded da youtube o tube8?
Se ci sono musiche coperte da diritto d'autore e la SIAE ti manda l'incursore no, a meno che non paghi 1800€ (milleottocento euro) all'anno per difendere i diritti di persone sicuramente fighissime.
Avvertenze
- Non ho letto le leggi, ma l'intenzione espressa dal direttore dell'ufficio SIAE competente è quella da me indicata nel post.
Fonti
- L'articolo originale di horrormagazine (qui)
- Il primo articolo di punto informatico (qui)
- L'intervista con la direttrice dell'ufficio multimedialità della SIAE a punto informatico (qui)
benon....
ReplyDeleteci mangava solo questa!