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Le goccie di Dio

E riecco affacciarsi il tema gastronomico, che vorremmo tanto potervi proporre ogni giorno, ma che per mancanza di tempo rimane dov'è: nelle nostre teste confuse!
Oggi infatti parliamo dell'accoppiata vino - Giappone!
Spesso bistrattato, il vino in Giappone non ha mai conosciuto la stessa fortuna riservata alla birra. Infatti, mentre è facilissimo imbattersi in un locale dove viene venduta la luppolosa bevanda, non è altrettanto facile poter bere un calice di buon vino.
E pensare che entrambe queste bevande sono "straniere" (la prima azienda vitivinicola Giapponese risale al 1875)!
ennesimo fighetto giapponese in versione sommelier




Ma veniamo all'argomento di questo breve post: si parla del fumetto 神の雫, che per un giapponese si legge かみのしずく e per un italiano che usa la traslitterazione Hepburn si legge KAMINOSHIZUKU (letteralmente goccia di dio).
Questo fumetto parla dell'imbelle giovine di turno che si ritrova suo malgrado a dover farsi una cultura etilica per poter ereditare la mega cantina del padre deceduto.

Gli elementi che fanno notizia in questo manga sono:
  • la tiratura abbastanza buona (500 mila copie a settimana a quanto scritto qui)
  • l'adattamento televisivo creato e lanciato nel gennaio di quest'anno (ecco il sito del misfatto)
  • l'incremento delle importazioni del vino italiano (e francese, dato che il migliore vino del mondo per l'autore è un bordeaux chiamato Chateau Le Puy) citato nel "fumetto"
Quest'ultimo punto è quello più interessante: alcuni vini italiani sembrano aver avuto un'impennata del 30% nelle importazioni, e la saggia compagnia aerea giapponese ha subito predisposto un servizio atto al trasporto dei vini.

Con questo vorremmo far notare la predisposizione del giappone a creare fenomeni di istantaneo boom economico, relativo a fattori transitori (la serie a fumetti è finita, e il telefilm è finito alla prima serie con 9 episodi), e facilmente prevedibili; infatti la corea, maggiore importatrice di telefilm giaponesi, ha visto aumentare anch'essa il consumo della nostra bacchica bevanda.

Speriamo che gli italiani arrivino a comprendere che è necessario fare costantemente sistema per proporre anche una sola forte o qualitativamente attraente realtà. Pensate a quante serie su prodotti tipici italiani possono nascere!

A presto...

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