Rieccoci dopo molto tempo a parlare della nostra bevanda analcolica preferita!
Parliamo dell'ottima bevanda che ci ha permesso di mantenere il giusto grado di ispida e animosa scontrosità durante tutta questa assenza.
Per giudicare un buon caffè sono identificabili procedure e parametri molto precisi; un modo molto facile da ricordare (anche se per questo molto sommario) è quello delle 5 M (cinque emme): miscela, macina, macchina, mano, mente.
Cominciamo a vederle assieme!
Miscela
Alla base della scelta del tipo di caffè che si vuole ottenere, questa combinazione di chicchi di diverse piante del caffè (un arbusto chiamato Coffea Arabica) si basa su diverse percentuali di chicchi dalle caratteristiche organolettiche di diversa acidità, aromaticità e delicatezza. Alcuni esempi sono i chicchi di robusta (con il doppio di caffeina, chiamata Coffea Canephora: un articolo migliore, in inglese, è questo), lavata dolce, corposa ed equilibrata.
E' possibile trovare miscele 100% arabica, ma spesso il gusto del consumatore è tendente ad aromi meno forti e più standardizzati. E' quindi possibile trovare miscele particolari per ogni tipo di locale a seconda della sua clientela ( ad esempio un bar di un'area servizio in autostrada avrà una miscela con più robusta per accontentare più palati).
Macina
La macinatura del caffè è essenziale per ottenere un prodotto perfetto; essa deve essere accuratamente monitorata durante tutta la giornata secondo l'umidità!
Vi chiedete come un comune mortale possa valutare la percentuale di umidità nella macinatura del caffè?
Niente di più semplice xiori e xiorre!
Ricordandosi che è importante macinare poco caffè alla volta, in quantità tali che le "porzioni" create possano essere consumate (evitando sprechi), inizialmente basta osservare il primo caffè che si fa la mattina per regolarla (il primo caffè lo si butta sempre: il gruppo, non essendo sufficientemente caldo, non permette l'estrazione completa degli olii essenziali, impedendo la formazione di schiuma): se scende eccessivamente veloce creando delle bolle dal "rubinetto" del gruppo, tanto da schizzare sulle parete della tazzina la macinatura, sarà stata macinata troppo grossa, provocando lo scorrimento troppo veloce dell'acqua attraverso essa.
Il caffè risulterà poco carico di aroma in quanto l'estrazione non sarà stata adeguata (estrazione troppo veloce).
Se invece esce con difficoltà (a goccioline) la macina è troppo fina, il flusso d'acqua eccessivamente impedito, scalderà la polvere, creando un caffè dalla schiuma marrone scuro, in bocca risulterà molto amaro e con toni di bruciato (estrazione troppo lenta, superiore ai 30 secondi).
Ricordiamo infine che per ottenere un buon caffè occorrono dai 7 ai 9 grammi di polvere, con un'estrazione che deve durare meno di 25 secondi.
Parliamo dell'ottima bevanda che ci ha permesso di mantenere il giusto grado di ispida e animosa scontrosità durante tutta questa assenza.
Per giudicare un buon caffè sono identificabili procedure e parametri molto precisi; un modo molto facile da ricordare (anche se per questo molto sommario) è quello delle 5 M (cinque emme): miscela, macina, macchina, mano, mente.
Cominciamo a vederle assieme!
Miscela
Alla base della scelta del tipo di caffè che si vuole ottenere, questa combinazione di chicchi di diverse piante del caffè (un arbusto chiamato Coffea Arabica) si basa su diverse percentuali di chicchi dalle caratteristiche organolettiche di diversa acidità, aromaticità e delicatezza. Alcuni esempi sono i chicchi di robusta (con il doppio di caffeina, chiamata Coffea Canephora: un articolo migliore, in inglese, è questo), lavata dolce, corposa ed equilibrata.
E' possibile trovare miscele 100% arabica, ma spesso il gusto del consumatore è tendente ad aromi meno forti e più standardizzati. E' quindi possibile trovare miscele particolari per ogni tipo di locale a seconda della sua clientela ( ad esempio un bar di un'area servizio in autostrada avrà una miscela con più robusta per accontentare più palati).
Macina
La macinatura del caffè è essenziale per ottenere un prodotto perfetto; essa deve essere accuratamente monitorata durante tutta la giornata secondo l'umidità!
Vi chiedete come un comune mortale possa valutare la percentuale di umidità nella macinatura del caffè?
Niente di più semplice xiori e xiorre!
Ricordandosi che è importante macinare poco caffè alla volta, in quantità tali che le "porzioni" create possano essere consumate (evitando sprechi), inizialmente basta osservare il primo caffè che si fa la mattina per regolarla (il primo caffè lo si butta sempre: il gruppo, non essendo sufficientemente caldo, non permette l'estrazione completa degli olii essenziali, impedendo la formazione di schiuma): se scende eccessivamente veloce creando delle bolle dal "rubinetto" del gruppo, tanto da schizzare sulle parete della tazzina la macinatura, sarà stata macinata troppo grossa, provocando lo scorrimento troppo veloce dell'acqua attraverso essa.
Il caffè risulterà poco carico di aroma in quanto l'estrazione non sarà stata adeguata (estrazione troppo veloce).
Se invece esce con difficoltà (a goccioline) la macina è troppo fina, il flusso d'acqua eccessivamente impedito, scalderà la polvere, creando un caffè dalla schiuma marrone scuro, in bocca risulterà molto amaro e con toni di bruciato (estrazione troppo lenta, superiore ai 30 secondi).
Ricordiamo infine che per ottenere un buon caffè occorrono dai 7 ai 9 grammi di polvere, con un'estrazione che deve durare meno di 25 secondi.
Comments
Post a Comment